Lo ha stabilito il tribunale di Torino, i genitori non possono lavorare per accudirlo
[ Articolo de La Repubblica del 27.03.2021]
L’Inps deve riconoscere l’indennità di accompagnamento a un bambino di due anni affetto da una rarissima malattia genetica. Lo ha stabilito il tribunale di Torino dopo una battaglia legale iniziata nel 2019. I genitori chiedevano il riconoscimento dell’invalidità civile in quanto, per accudire il figlio, che necessita di sorveglianza continua, non possono lavorare. Il bimbo è affetto da una mutazione in omozigosi del gene SLC 13A5, che provoca un ritardo psicomotorio e frequenti crisi epilettiche. Il bimbo spesso cade, ha problemi di equilibrio e soprattutto è preda di frequenti convulsioni (la prima si manifestò a poche ore dalla nascita).
L’Inps pur riconoscendo la gravità della malattia genetica e l’indennità di frequenza, non riteneva dovuta l’indennità di accompagnamento. L’avvocato della famiglia, Federico Depetris, ha spiegato che “il consulente tecnico del giudice, anche grazie al confronto con il consulente tecnico della famiglia, ha riconosciuto la sussistenza dei requisiti medico legali per l’indennità”. “Si tratta – è il suo commento – di un precedente importante per questa malattia rarissima e ancora poco conosciuta”.